La mia ricerca a un guardaroba sostenibile é partita involontariamente dopo la visione del documentario “The True Cost”. Quando ho aperto il blog nel 2016, non avevo la minima idea dell’impatto ambientale, sociale ed economico che la moda stava prendendo.
Come tutto é iniziato…
“E’ davvero democratico comprare una t-shirt per 5 euro?
o comprare un jeans per 20?
o ci stanno solo prendendo in giro?
ci stanno facendo credere di essere ricchi perché possiamo comprare tante cose
ma di fatto ci stanno rendendo sempre più poveri ”
The True Cost
Perché passare a un guardaroba sostenibile 3 cose da sapere:
1 La moda é al secondo posto come settore più inquinante nel mondo
Il Fast Fashion ovvero “la moda a basso costo” sta mettendo a rischio l’intero ecosistema, in paesi come la Cina nei distretti riservati alla produzione di abbigliamento lo smog riduce la visibilità di pochi metri e le acque dei mari prendono i colori delle tendenze stagionali.
2 Fast Fashion non significa solo bassa qualità ma anche bassi salari
Lavoratori sfruttati, sottopagati e sottoposti a rischi enormi per la propria salute. Senza badare al fenomeno dello sfruttamento minorile e degli abusi sessuali.
3 La moda a basso costo sta letteralmente distruggendo il mercato italiano
Soprattutto le piccole aziende locali. Il settore tessile in Italia é quello che ne paga di più le conseguenze, con perdita di posti di lavoro a vantaggio di stati dove si può produrre per pochi euro.

Che cos’é un Guardaroba Sostenibile?
Quando si sente parlare di guardaroba sostenibile si pensa subito a: ora devo buttare tutto e ricominciare da capo! in realtà la scelta più sostenibile che puoi fare é proprio quella di tenere ciò che hai, riducendo al minimo i tuoi acquisti.
Un GUARDAROBA SOSTENIBILE significa avere vestiti che durino nel tempo, di qualità, che utilizziamo spesso e che ci fanno stare bene con noi stessi.
Il concetto di Abbigliamento sostenibile é un discorso che riguarda la mentalità d’acquisto ovvero comprare con consapevolezza e lentamente (Slow Fashion), evitando così di riempire l’armadio di vestiti “Usa e Getta” (Fast Fashion).
Quando ho iniziato a informarmi sulla sostenibilità la prima cosa che ho notato é che non ci sono vie di mezzo, se decidi di etichettarti come persona green allora devi esserlo al 100%.
All inizio tutto questo mi metteva ansia ma allo stesso tempo mi faceva riflettere su diverse opinioni contrastanti:

Per esempio se sono una persona Vegan non acquisterò capi realizzati in pelle, seta, lana ecc..
Cercherò di acquistare abbigliamento realizzato con tessuti artificiali o sintetici come per esempio il poliestere riciclato.
Ma mettiamo il fatto che io non sia vegan, l utilizzo di fibre naturali é sicuramente una scelta migliore sia a livello qualitativo sia a livello ambientale (le fibre naturali sono le uniche fibre ad essere 100% biodegradabili).
Potrei allo stesso modo decidere di comprare solo Made in Italy supportando il mio paese oppure comprare abbigliamento a sostegno degli artigiani del commercio equo solidale.
Come vedi quelle che ho elencato sopra sono tutte scelte sostenibili anche se in contrasto tra loro. Scegliere di percorrere anche solo una di queste strade può fare la differenza.
L’ approccio al mondo della sostenibilità non deve essere un approccio estremo, Il cambiamento può avvenire a piccoli passi.
Per iniziare scegli dei punti chiave che per te sono essenziali, possono essere i seguenti:
- Utilizzo di sole fibre naturali biologiche,
- Utilizzo di materiali Cruelty free di origine vegetale,
- Vestiti di seconda mano o vintage,
- Vestiti ricavati da materiali di riciclo,
- Prodotti da artigiani locali/Designer emergenti slow fashion
Se trovi qualcosa che soddisfa tutti questi punti: Ottimo! Sei sulla buona strada
Se tutti noi scegliessimo anche solo una causa da supportare potremmo fare un’enorme differenza!
I vestiti acquistati nelle catene Fast Fashion potrebbero non coprire nessuno di questi punti.

Guardaroba Sostenibile: Parti da qui
Utilizzare un capo almeno 30 volte
Nel 2016, l’attivista per il clima Livia Firth ha lanciato la campagna #30Wears, un’iniziativa volta ad aumentare la consapevolezza dei consumatori nei confronti del problema degli sprechi relativo all’industria della moda. Livia invita tutti a porsi una semplice domanda:
“Indosserò questo capo d’abbigliamento almeno 30 volte prima di buttarlo via?”
Per i prossimi mesi prova a seguire questa challenge su un quaderno annota tutti i vestiti presenti nel tuo armadio e segna con un x tutte le volte che li indossi.
A fine stagione controlla le x, rimarrai stupida di quanti capi del tuo armadio non sono stati utilizzati!
Questa Challenge dovrebbe farci riflettere sul come e perché effettuiamo i nostri acquisti.
Riempiamo i nostri guardaroba di vestiti, incrementando il nostro più grande problema esistenziale: “Non ho niente da mettermi!”
Il vero problema é che abbiamo troppe cose da metterci. Alcuni vestiti non ci rappresentano, altri non ci valorizzano, non sappiamo come abbinarli o non ci piacciono addosso. Alla fine optiamo sempre per i soliti 3/4 capi.
Come evitare l’acquisto di capi che non ci servono:
Per evitare di acquistare vestiti in modo compulsivo e non consapevole ho adottato piccoli trucchi che hanno letteralmente rivoluzionato il mio armadio. Non sto scherzando, ti salveranno dalla trappola di acquistare abbigliamento che non userai.
1. Elimina le iscrizioni a newsletter di abbigliamento
Ogni giorni ricevevo 30 mail riguardanti nuovi arrivi, saldi, buoni sconto, ultime occasioni, vendite private, inevitabilmente cadevo nella trappola di acquistare cose, per lo più cose che non mi servivano solo perché erano in offerta.
Molto spesso lo shopping ci migliora l’umore, ci sentiamo appagate nel aver acquistato quel capo al 50% di sconto, perché pensiamo di aver fatto un ottimo affare.
Nel 90% dai casi gli acquisti da newsletter sono acquisti d’impulso, non pensati. Acquistiamo ciò che ci viene proposto, che non utilizzeremo più di 2 volte o che addirittura lasceremo nel armadio ad occupare spazio, ancora con il cartellino appeso.
2. Fai una Wishlist
Ogni volta che desidero qualcosa me lo inserisco in un elenco, io utilizzo l’app note dell’iphone.
Questo mi fa evitare qualsiasi tipo di acquisto impulsivo e non ponderato.
L’oggetto rimane segnato li nella lista e posso darmi del tempo prima di decidere se acquistarlo o meno.
Quando torno sulla lista dopo un mese mi rendo conto di quanti oggetti non ricordavo di aver segnato e di quanti in realtà non desideravo più avere. A questo punto li elimino dalla lista, altri magari mi accorgo di volerli ancora e li compro ma dopo averci riflettuto un bel po’.
3. “Choose Well, Buy Less, Make it last”

Comprate meno, scegliete meglio, fate durare le cose.
Vivienne Westwood
Guardate la qualità non la quantità.
Ormai troppe persone comprano troppi vestiti.
Questo cita il manifesto di Vivienne Westwood. Investire in capi di qualità non solo fa bene all ambiente ma migliora anche il nostro rapporto con lo shopping.
Le persone riflettono maggiormente sull’ acquisto di un capo se sanno di dover spendere un tot di soldi per averlo. Viene più naturale porsi domande come: Mi serve? Con cosa potrei abbinarlo? Ne ho altri simili nel mio armadio? Ne vale la pena?
Liberare spazio dall armadio

Un vero guardaroba sostenibile inizia dalla pulizia.
Molte persone hanno timore a lasciare andare i propri vestiti, questa é la base del problema perché
Dovremmo essere circondati solo da vestiti che amiamo alla follia
e che vorremo indossare tutti i giorni.
Quando ho iniziato il mio primo decluttering ( Se non sapete di cosa parlo vi invito a leggere il mio articolo: Decluttering significato e guida passo a passo.) le mie preoccupazioni erano: magari lo indosserò in tale occasione, magari mi servirà in futuro, magari dimagrisco e lo potrò indossare etc…
La verità?
Non ricordo vestiti che ho lasciato andare e che vorrei tornassero indietro.
Eliminare i vestiti dal mio guardaroba é stata una delle esperienze più gratificanti mai provata e da allora non ho più smesso.
Faccio decluttering ogni stagione anche se ora dopo svariati anni ho veramente pochissimi vestiti da eliminare.
Il decluttering mi ha permesso di riorganizzare gli spazi interni in modo ottimale, rendendo più facile trovare ciò che cerco e creando abbinamenti rapidi con i capi che amo. Ora tutti i vestiti sono esposti, appesi e ben distanziati, senza alcun tipo di caos. È davvero una sensazione appagante.

Guardaroba Sostenibile: tutto parte da un Decluttering Efficace.
Negli anni ho sperimentato vari metodi di decluttering, ma questi sono quelli che funzionano meglio per me:
Concentrati sulla stagione corrente
Solitamente si consiglia di affrontare il decluttering tutto in una sola volta, ma questo metodo mi lascia esausta ancora prima di iniziare e raramente riesco a completarlo.
Se siamo a Novembre, focalizzati solo sull’abbigliamento invernale (rimanda l’abbigliamento estivo ad aprile). Procedere in questo modo è più semplice perché ci permette di identificare i vestiti che realmente stiamo indossando. Inoltre, sarà più facile vendere, scambiare o donare i capi scartati: nessuno cerca un crop-top sotto Natale o un cappotto a giugno.
Se sei interessata a vendere o acquistare abbigliamento usato ti consiglio di leggere il mio articolo: Migliori App per vendere abbigliamento usato
Il metodo delle grucce
Se sei all inizio di questo percorso e fai fatica a capire quali capi tenere e quali lasciare andare, prima di iniziare con la pulizia del armadio puoi utilizzare il metodo delle grucce.
In cosa consiste questo metodo?
A inizio stagione posiziona tutte le grucce in un unico verso (esempio tutte verso destra) ogni volta che indosserai un capo girerai il verso della gruccia nel lato opposto (quindi verso sinistra), a fine stagione ti renderai conto di quanti capi effettivi non hai mai usato (le grucce posizionate verso destra) e che probabilmente non utilizzerai più.
Crea la tua uniforme
“L’uniforme è qualcosa che ci fa sentire bene e che deve esprime qualcosa che è timeless, senza tempo”. Miuccia Prada
Ognuno di noi deve costruire la propria “uniforme”, comprendendo cosa lo valorizza, cosa ama indossare e cosa lo rappresenta al 100%. Siamo costantemente bombardati da trend stagionali, ma molti dei capi che acquistiamo non ci rispecchiano davvero. Usa il decluttering del guardaroba per prendere consapevolezza di ciò che indossi regolarmente e per definire il tuo stile personale.
Indossi sempre jeans skinny, t-shirt e cappotti oversize? Questa è la tua uniforme, ciò che ami e usi di più.
Non cercare di allontanarti dal tuo stile, ma arricchiscilo con pezzi.
Potresti pensare di essere ripetitiva, ma sappi che tutte le persone che lavorano nel mondo della moda hanno una loro uniforme personale.
Guardaroba Sostenibile: Dove vanno a finire i vestiti usati?
Le guru del riordino ci insegnano a buttare sacchi neri di vestiti e scarpe inutilizzati.
Peccato che nessuno si domandi cosa accada realmente a tutti questi vestiti.
La maggior parte di essi viene lasciarla a qualche ente benefico, o in qualche cassonetto che si occupa della raccolta di indumenti usati, pensiamo di fare una buona azione, ma solo una piccola parte arriva a chi ne ha davvero bisogno.
Gli enti benefici si ritrovano sommersi e cercano a loro volta altre soluzioni per sbarazzarsene, più dell 80% di vestiti vengono devoluti all industria degli stracci, agli stabilimenti di riciclaggio e alle relative aziende private di smistamento, quest’ultime impacchettato e rivendono tutto a mercati in varie parti del mondo.
Su questo enorme giro d’affari, grazie a regolamenti poco chiari e all’assenza di controlli, spuntano molte associazioni ambigue e la stessa criminalità organizzata.
Ecco perché tutti noi dovremmo essere più responsabili dei vestiti che decidiamo di lasciare andare.
Ecco un piano d’azione che potete seguire per evitare i cassonetti dei rifiuti:
Vestiti da vendere
Tutti i vestiti in ottime condizioni, quelli indossati poco o ancora con l’etichetta trovare nuova vita nell armadio di qualcun altro.
Per vendere abbigliamento usato potete affidarvi a delle app di compravendita, vi lascio un articolo in cui ne parlo in modo approfondito Dove vendere Abbigliamento usato: Migliori App
Vestiti da regalare
I vestiti in ottime condizione che so possono far piacere ad eventuali amiche/parenti li regalo. Mia nonna ad esempio possiede tutte le borse che non uso più (le utilizza con parsimonia quasi fossero oro).
Vestiti da riparare
Vestiti con bottoni mancanti, zip rotte, macchie removibili, fodere scucite etc. possono essere riparati e messi a nuovo. Una volta sistemati potete inserirli nel gruppo vestiti da vendere o vestiti da regalare
Vestiti da riciclare
Vestiti usurati che non possono essere più recuperati, come tessuti infeltriti, bucati, sbiaditi etc. Ne fa parte anche tutta la sezione intimo e calze. Potete informatevi sulle opzioni di riciclo presenti in diversi negozi:
Swedish Stockings: Questo brand svedese raccoglie collant usati, indipendentemente dal marchio, per riciclarli e creare nuovi prodotti.
Atelier Riforma: Ritira gratuitamente a domicilio capi usati, inclusi quelli in cattive condizioni, per sottoporli a processi di upcycling e refashioning. In cambio, offrono un buono sconto da utilizzare sul loro e-commerce.
Rifo-LAB Ritira gratuitamente a domicilio jeans e maglioni in lana e chachemire
MUD Jeans Offre un programma di riciclo che consente ai clienti di restituire jeans usati, sia del proprio marchio che di altri, purché composti almeno al 96% da cotone.
Se sei arrivato alla fine di questo articolo non mi resta che augurarti un buon inizio o una buona continuazione verso il tuo guardaroba consapevole.
Se ti servono spunti per fare shopping puoi guardare la pagina Brand Sostenibili dove raggruppo e aggiorno mensilmente le nuove scoperte nel campo moda sostenibile.
A presto,
Giulia



